Intenso e genuino

Lino tornava a casa, Margherita stretta a lui sulla moto. I colori dell’estate ormai accesi, i profumi intensi. Infilò la complanare e rallentò, curvò a destra, Margherita si aggrappò più forte e lui si sentì felice, più felice di quando era partito qualche anno prima, illudendosi che la libertà si trovasse tra il chiuso di città fumose. Percorsero altre strade, più interne, si persero tra l’azzurro carico dell’orizzonte, li impolverò la terra rossa e secca, fino ai muretti di pietra bianca a custodire alberi secolari. Alcuni col loro aspetto parevano implorare compagnia, così scesero e si sfilarono i caschi. Il vento fu carezza sui volti arrossati e tra i capelli.
«Allora, ti piace?» disse Lino, ma non si aspettava lo sguardo in-cantato di Margherita al cospetto dell’uliveto.
«Magnifico, non me lo immaginavo così».
Si avvicinarono a un tronco, lui le prese le mani e insieme toccarono la corteccia.
«Lo sai che questo è un dono degli dei?».
«Che vuoi dire?».
Lino sorrise.
«Ecco, questa pianta preziosa fu tratta dalla terra in occasione di una gara che il padre Zeus aveva indetto tra i suoi figli, lassù nell’Olimpo, per premio la sovranità dell’Attica. Alla fine rimasero in lizza solo Atena e Poseidone. Il dio del mare allora fece emergere dalla spuma delle onde uno splendido cavallo, ma quando Zeus vide «Quindi?».
Margherita sentì che qualcosa di bello stava per succedere nella sua vita. Lino si frugò nella tasca dei jeans, le consegnò l’astuccio blu.
«Ho pensato che nessun posto fosse migliore per questo».
Il suo sguardo le sembrò ardente più della terra che calpestavano e sgombro come il cielo sopra di loro. Osservò commossa il cerchietto d’oro, proprio quello che gli aveva indicato un giorno, per scherzo, nella vetrina di un negozio, ormai lontano e scolorito. Le sembrò che il loro amore stesse crescendo con la stessa potenza di quell’albero, l’emozione le tolse le parole. Lui le infilò l’anello e la tenne abbracciata fino a quando la luce non cambiò sostanza.
«Mo’ che dici se ci andiamo a mangiare una bella bruschetta?» disse poi tra il serio e il divertito.
Ecco com’era Lino, pensò Margherita, uguale uguale alla sua ter-ra e all’olio che produceva, intenso e genuino. A volte un po’ piccante.